parole che scivolano su fogli bianche restando per un attimo appese a creare piccole emozioni come gocce di rugiada appese ad un filo d'erba di primavera....e cosi giochiamo alla vita...
domenica 27 marzo 2011
lascio che la vita diventi vita, mentre la paura urla tutta la sua angoscia. ed è urlo straziante, angosciante. Basta, ti prego basta. Va bene vengo da te, ti abbraccio per farti smettere, perchè non sia così tanta paura. Ti abbraccio e scopro che tra le mie braccia sto cingendo il nulla. E tutto diventa silenzio
dammi ancora un attimo, un sospiro, un tuo sorriso. Uno di qui tuoi sorrisi così sfrontati da volerti picchiare, uno di quei tuoi sorrisi che mi sciolgono, cioccolatino incartato abbandonato al sole. Dammi ancora il tuo sorriso, un attimo, un attimo solo e poi dammi la forza di lasciarti, perchè tu appartieni al mondo e al mondo hai tornare. Ma torna quando vorrai ritrovare me, la porta di casa mia è aperta per chi lascia un sorriso dentro ai miei occhi
e resto qui, a guardarmi intorno, a tirare le somme di ciò che oggi sono, chiedendomi ciò che domani diverrò, domandandomi come cambiare gli sbagli del passato. Resto qui, i miei occhi scivolano su di te, i miei pensieri a te tornano, e mi sorprendo di un sorriso che si disegna sul mio volto, nella sfrontata certezza che se oggi sei un mio pensiero tutto il mio male di ieri è oggi il mio bene
parole, solo piccole parole che vorrei scivolassero via come inchiostro da una penna rotta. Parole, a creare macchie blu su fogli bianchi, a riempire una vita che ha solo voglia di essere riempita. Parole, piccole profonde dolcissime dolorose straordinarie parole. Tutte quelle che vorrei per rubare il tuo cuore
venerdì 25 marzo 2011
e resto così, sospesa, appesa ad un sottile filo. Mentre mi sento pencolare nel vuoto di un domani che non conosco e vorrei conoscere, di un futuro che mi chiedo che trama potrà avere. E resto così, in balia di quel solo sottile rivolo di aria che mi muove, piuma al vento. Di sorpresa...per un attimo... tutto si ferma, nemmeno l'aria respira più, mi toglie il fiato il mancato movimento. Ed è l'attimo in cui scopro che l'assoluta certezza dell'oggi è nell'assoluta incertezza del domani. Ed è pace
domenica 20 marzo 2011
ciao piccola stella. ti saluto adesso perché domani non so se ti avrò salutato, domani saluterò ciò che era la piccola stella, ma non più la piccola stella. Allora ti saluto ora, perchè sei esistita fra le mie dita. Perchè hai respirato sulla mia pelle. Perchè hai rabbrividito nello stesso cielo nel quale io ti ho ammirato. Ciao piccola stella, ti saluto ora perchè domani non so chi saluterò, ma di certo non sarai più tu, piccolo meraviglioso puntino di pura luce che hai illuminato quel drappo di velluto nero che era la mia notte
e se...e se invece ciò che credevo ineluttabile fosse completamente diverso, se il finale che credevo certo fosse invece totalmente incerto e l'esatto opposto? e se..e se invece scoprissi che quello che credevo impossibile diventasse possibile, e tutto di nuovo potesse accadere? E se....se scoprissi che...si...i miracoli esistono ancora e si chiamano realtà?
Ti parlerò. Si. domani ti parlerò. Ma mi chiedo di cosa...di ciò che volevo fosse e non sarà mai, di un dolore che non ha nome e a cui invece vorrei trovarlo solo per sapere a che follia rivolgere i miei insulti. Ti parlerò, si lo farò, per scoprire che le parole sono sempre troppe e sempre troppo poche, per scoprire che la magia delle parole diventa impotente quando vorresti poterla usare. ti parlerò domani, e scoprirò che quel domani non l'avrei voluto mai
e guardo questo cielo, il suo sfrontato imperturbabile azzurro riempire il giorno, mentre orgoglioso il grande albero affonda in esso, con le sue verdi foglie a giocare alla sfida di chi ha i colori più accesi, e la luce del sole accarezza entrambe, padre affettuoso ad accarezzare con dura dolcezza i capelli dei propri figli. Mi perdo in questo tenero gioco, mentre un sottile pensiero si intrufola irrispettoso nella mia mente che vorrebbe restare grigia e incupita....forse è solo per tutto questo che vale conservare un sorriso nel cuore
sabato 19 marzo 2011
e conto le ore, occhi spalancati nel buio a rispecchiarsi nell'infinita notte. Resto a guardare le ombre della notte muoversi davanti ai miei occhi, danzando una danza senza tempo, senza nome. Continua danza vista da infiniti occhi, danza di pensieri per tutti diversi e alla fine per tutti uguali: Notte, dolce notte, buio, dolce buio, che accogliete i pensieri di tutti, accogliete ancora i mei, date calma tregua e pace alle domande che danzano insieme alle ombre della notte. Tenete per mano quei pensieri, date tregue ai perchè senza tempo. Che sfiniti dall irrefrenabile valzer si acquietino restando in attesa della luce dell'alba
fa meno male...strano però...forse è solo follia di una mente che non vuole più sofferenza, ma...fa meno male...forse questa mente diventa fredda e distaccata per smettere di soffrire, però...strano...fa meno male di ieri...forse il tempo...la voglia di vedere le cose diversamente...in quanto tempo si può crescere? in un giorno, in due giorni? o forse mai, forse è solo questione di sopravvivenza...ma fa paura questo non sentire male, è come se una parte di questa mente avesse deciso di dormire per sempre...no, nemmeno, avesse deciso...di diventare freddo ghiaccio, imperturbabile anche di fronte al più cocente calore del sole...però...strano...fa meno male....
il dolore diventa un piccolo puntino quando smette di fare paura
e resto qui, a guardare il tempo scorrere, ore su ore, attimi su attimi. Li guardo scivolare via, mi fa strano quasi inveritiero pensare che siano gli attimi della mia vita. E la guardo scorrere, spettatore inerme di una vita che si chiede dove andare cosa fare e perchè. Ma voglia sia ora adesso subito l'inizio di attimi che vorro solo tenere...
mercoledì 16 marzo 2011
lasciami ancora sognare dissi al Tempo. Ti prego lasciami ancora sognare, che cè di male? Ti prego...ma il Tempo mi guardò e mi disse, no basta con i sogni, è ora che inizi a vivere, perchè i sogni presto diventino realtà. Ma fa male, lo rincalzai, e lui mi guardò con aria severa, ma con gli occhi pieni di dolcezza e replicò: si, ora fa male, ed è come se ti strappassero il cuore, ma domani sul tuo viso ci sarà di nuovo il sorriso e nessuno potrà più oscurarlo
parole...tante tantissime parole. Parole che non servono, mente in continuo movimento che torna di nuovo e di nuovo a scavare una pietra dura. E quel picchiettio ti spacca il cervello. E il cuore vorrebbe parlare, vorrebbe gridare ma non lo voglio sentire. Taci cuore non voglio parole che parlino d'amore, non oggi. Per oggi basta credere ai sogni
disillusa e di nuovo con i sogni negli occhi
Dolore. Immenso fortissimo da toglierti il fiato. E lo vorresti descrivere, vorresti chiuderlo in parole, da dargli una forma un aspetto un colore. Da eliminarlo da dentro, da poterlo buttare via, come un oggetto che non piace più, un vecchio soprammobile rotto, un cristallo di quelli che possono far ferite piccole ma brucianti. Solo... toglierlo perchè dentro fa male e non da tregua, non da pace. E mi fermo catturata dallo specchio, occhi nei miei occhi a scoprire che le illusioni sono finite. Che strano però, dietro alle nere nubi del disincanto che dentro vi leggo intravedo un piccolo sogno che ancora ha il coraggio di voler nascere...
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